Spiagge e dune
Le spiagge sono un ambiente estremo, minerale, gli animali che le abitano si nutrono utilizzando il materiale biologico spiaggiato o in sospensione per nutrirsi o predando altri animali. Sono specie difficili da vedere e riconoscere quelle specializzate nel “ripulire” il materiale spiaggiato (catena del detrito tecnicamente parlando), tra queste la pulce di mare Talitrus saltator la scorgiamo indirettamente perché lascia molti dei forellini che scorgiamo nella battigia in risacca. Inoltre, quando camminando sulla battigia vedremo decine di questi piccoli crostacei saltare vuol dire che siamo in una spiaggia in salute. Se invece ne vediamo pochi o nessuno vuol dire che la spiaggia è ipersfrutatta! Nel Parco solo la spiaggia di San Rossore ha questa alta qualità ecologica!!
Dove il mare non è più una presenza costante si iniziano a vedere le specie pioniere, in massima parte annuali:
- tra le più importanti vi scorgiamo il ravastrello Cakile maritima, la Salsola kali ed il vilucchio marittimo Calystegia soldanella. Qui è il fratino Charadrius alexandrinus l’uccello che con più regolarità vi nidifica!
Proseguendo verso l’interno l’ambiente si fa più… “terrestre”, ed incontriamo le graminacee e le altre piante edificatrici:
- prima l’agropiro Agropyrun junceum e poi l’ammofila Ammophila arenaria che, con altre piante specializzate come lo sporobolo Sporobolus pungens, la santolina delle spiagge Otanthus maritimus, l’euforbia marittima Euphorbia paralias e l’Euphorbia peplis continuamente reagiscono all’arrivo della sabbia crescendo loro e con loro le dune! In queste zone arrivano le volpi, i cinghiali Sus scrofa, ed alcuni insetti specializzati che passano una parte importante della loro vita tra la battigia e le dune.
Durante l’inverno, armati di binocoli, guida al riconoscimento degli uccelli, cannocchiale e… molta pazienza, in mare si possono vedere tante specie di uccelli che, dal nord Europa e dalla Siberia, si spostano nel Mar Mediterraneo per superare l’inverno (svernamento). Tra le principali vi sono:
- lo svasso maggiore Podiceps cristatus, il cormorano Phalacrocorax carbo, la strolaga mezzana Gavia arctica, l’edredone Somateria mollissima, l’orchetto marino Melanitta nigra, l’orco marino Melanitta fusca, lo smergo minore Mergus serrator, il beccapesci Sterna sandvicensis, il gabbiano reale Larus cachinnans ed il gabbiano comune Larus ridibundus, la pazienza sarà definitivamente ricompensata quando riusciremo a vedere un tuffo spettacolare in mare della grande sula Sula bassana a pesca di altura.
Durante le migrazioni infine capita di osservare splendidi animali come:
- la beccaccia di mare Haemantopus ostralegus e numerose specie di piccoli limicoli come i piovanelli pancianera Calidris alpina, i piropiro piccoli Actitis hypoleucos, voltapietre Arenaria interpres, pivieressa Pluvialis squatarola, fratini e corrieri (Charadrius dubius e C. hiaticula) particolarmente concentrati durante le migrazioni e nelle zone biologicamente più ricche come gli estuari dei fiumi e le paludi costiere: da noi le spiagge ne pressi dello Scolmatore del Calambrone, delle Lame di Fuori e di Bocca di Serchio.
Spostandosi verso l’interno con temperature che, in estate, raggiungono in superficie valori mortali per la maggior parte degli esseri viventi e dove il mare fa sentire sempre meno la sua presenza iniziano a svilupparsi piante diverse e legate ad ambienti via via più stabili. Ecologicamente la potremmo definire una steppa e dove, tra le specie più caratteristiche osserviamo:
- il giallo e profumato elicriso Helycrisum stoechas e l’Echinophora spinosa che sono senz’altro le piante più comuni assieme alla calcatreppola Eryngium maritimum e al bellissimo e candido giglio di mare Pancratium maritimun. Infine di ricordano i simboli di questi ormai rari ambienti: la gialla verga d’oro delle sabbie ed il fiordaliso tirreno di un bel colore violaceo, entrambi endemici e protetti e la calandrella, uccello di zone steppiche rarissimo in Italia e ancora di più nelle zone costiere dunali, dove questi ambienti sono ormai quasi sempre urbanizzati.
Infine, quando l’aspetto arbustivo prende il sopravvento, è il verde cupo ed irregolare del ginepro coccolone Juniperus oxycedrus macrocarpa a dominare il paesaggio assieme a:
- corbezzolo Arbutus unedo, ilatro sottile Phillyrea angustifolia, leccio Quercus ilex, cisto rosso Cistus incanus e, infine, la pervasiva pianta esotica Yucca gloriosa.
I luoghi più interessanti per ammirare questo spettacolo di una natura selvaggia sono i percorsi che attraversano verso mare la Riserva Naturale della Lecciona (Viareggio) in una delle spiagge naturali più ampie della Toscana, quelli che attraversano la Riserva della Bufalina e la Riserva Naturale di Bocca di Serchio (Vecchiano), la spiaggia di San Rossore (San Giuliano Terme e Pisa) da effettuare unicamente con guida, ed infine le dune di Calambrone, quest’ultimi visitabili anche con l’ausilio di spettacolari percorsi in legno sopraelevati.