Morfologia: questa specie può raggiungere fino a 12 cm di lunghezza. Il dorso è marrone scuro i fianchi sono più chiari. I giovani sono blu brillanti.
Distribuzione: Atlantico orientale e Mar Mediterraneo. Forma piccoli banchi nell’acqua bassa sopra o in prossimità di fondali rocciosi e sopra le praterie di Posidonia oceanica.
Riproduzione: la riproduzione avviene in ambienti rocciosi ed è preceduta da un rituale. Il maschio durante l’estate delimita un territorio e all’interno di esso predispone un sito di deposizione. L’attenzione delle femmina viene richiamata dal maschio con dei salti e dei suoni caratteristici. Dopo la deposizione la femmina abbandona il nido e le uova vengono custodite dal maschio.
Morfologia: specie con corpo ricoperto da scaglie molto piccole, raggiunge la lunghezza massima complessiva di 25 cm.
Distribuzione: la donzella è diffusa nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale.
Riproduzione: è una specie ermafrodita, si sviluppa prima come femmina.
Curiosità: la colorazione varia a seconda del sesso, dell’età e della stagione. Le femmine presentano fasce longitudinali marroni-biancastre e ventre bianco (livrea “gioffredi”). Raggiunta la maturità sessuale la livrea ha una fascia longitudinale arancione a margini sinuosi, spesso nera dietro l’opercolo (livrea “julis”).
Morfologia: specie anguilliforme che può raggiungere fino a 1 metro di lunghezza. Colore bruno con macchie bianco-giallastre. Si nasconde tra le rocce. È priva di pinna pettorale mentre è dotata di una bassa pinna dorsale.
Distribuzione: è diffusa nel Mar Mediterraneo e nell’Atlantico orientale.
Riproduzione: si riproduce nel periodo invernale e depone delle uova pelagiche. La larva è un leptocefalo.
Curiosità: la murena viene spesso descritta come un animale aggressivo, in realtà attacca l’uomo solo se infastidita o qualora si senta minacciata. Molti pensano che il suo morso sia velenoso, questo non è del tutto infondato, la saliva della murena contiene infatti una tossina che viene secreta da apposite ghiandole che si trovano sulla mucosa palatina. Il morso della murena è molto doloroso, essa possiede denti aguzzi i grado di produrre profonde lacerazioni.
Morfologia: presenta una testa molto accentuata e grande rispetto al resto del corpo, allungato e leggermente compresso. La bocca è grande e la mandibola prominente. Ha un’unica pinna dorsale, allungata, inizialmente spinosa, con 10 raggi, mentre posteriormente presenta 13-165 raggi molli. La colorazione è rossastra con strisce verticali bruno rossastre e due/tre bande orizzontali biancastre. La colorazione varia soprattutto in base all’età e all’habitat. La lunghezza massima è di 40 cm. Si nutre di pesci, cefalopodi, vermi e crostacei.
Distribuzione: frequenta fondali fangosi e si trova spesso in prossimità di secche coralline fino a 500 m di profondità. In prossimità della riva si trova tra gli scogli e le praterie di posidonie. Comune in tutto il Mediterraneo, specialmente nel Tirreno.
Riproduzione: le uova si trovano nel plancton nei mesi da maggio ad agosto. Le forme giovanili oltre i 25 mm hanno la stessa forma degli adulti e si riconoscono da una grossa striscia longitudinale che corre dall’occhio fino alla base della coda.
Morfologia: il corpo è allungato e compresso lateralmente. Il dimorfismo sessuale è chiaro. Il maschio presenta: un corpo e peduncolo codale più alti, testa più grossa, con muso più ottuso e gola più gonfia; mentre la femmina ha il corpo più slanciato che si assottiglia verso la coda e sul muso, che è più acuto. In entrambi i sessi la bocca è ampia, le mascelle hanno una fila di denti piccoli e uguali nella femmina, mentre il maschio ne ha alcuni più grandi e caniniformi. La colorazione degli adulti è rosa; il corpo è trasparente e sono presenti pochi cromatofori neri. A livello degli opercoli si nota una macchia rossa dovuta al colore delle branchie, ben visibili. Si nutre di organismi planctonici.
Distribuzione: si ritrova in tutto il Mediterraneo compreso Mar Nero e Mar d’Azov. La massima concentrazione si realizza su fondi sabbioso-fangosi tra 5 e 40 m di profondità alla foce dei fiumi e torrenti al limite delle praterie di Posidonia oceanica.
Riproduzione: questi pesci si riproducono nel periodo estivo (giugno-settembre) nei pressi di fondi rocciosi. Le uova aderiscono al fondo e dopo la riproduzione, che avviene al primo anno di età, l’animale muore. Aphia minuta è una specie costiera, pelagica nel periodo larvale e giovanile; durante la maturità sessuale gli individui acquisiscono abitudini bentoniche.
Curiosità: il rossetto è una specie di importante interesse commerciale per alcune marinerie quali quelle del mar Ligure, della Toscana e dell’Adriatico.
Morfologia: è riconoscibile da tutte le altre specie del genere Scorpaena per la presenza di piccoli lobi carnosi sul mento. Può raggiungere fino a 50 cm di lunghezza. Possiede una massiccia testa spinosa coperta di appendici cutanee. Il colore è in genere rosso vivo ma può presentarsi anche rosa, bruno o giallo, variegato di scuro in vari modi.
Distribuzione: è comune dai 10 m di profondità, ha una predilezione per le secche scogliose a coralligeno che si elevano da un fondo fangoso. È diffuso nell’Oceano Atlantico orientale, dalle isole britanniche, al Marocco, nelle Canarie, nelle Azzorre e nel Mar Mediterraneo.
Riproduzione: la riproduzione avviene tra maggio ed agosto e le sue uova sono emesse in masse mucose galleggianti.
Curiosità: passa gran parte del tempo fermo immobile in un punto rialzato attendendo che una preda gli passi davanti.
Morfologia: Symphodus roissali è conosciuto comunemente come tordo verde, ha corpo ovale di colore verde, talvolta marrone. Testa conica, labbra carnose e bocca poco protrattile. Specie generalmente solitaria, poco propensa ad avventurarsi in acque aperte.
Distribuzione: preferisce fondali rocciosi ricchi di vegetazione, da 8 a circa 30 metri di profondità. È diffuso nell’Oceano Atlantico orientale, dal golfo di Guascogna fino a Gibilterra, nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
Riproduzione: il nido per la deposizione delle uova, da cui il pesce non si allontana molto spesso, viene costruito dal maschio tra aprile e giugno con alghe.
Morfologia: gli Ctamali sono crostacei sessili che vivono aderendo alle rocce della costa. Si trovano all’interno di una struttura calcarea di diametro basale non superiore a 15 mm, da essi stessi secreta, costituita da più piastre. Essi vivono principalmente nella scogliera emersa o nella zona di marea, possono dunque essere soggetti a fasi di immersioni o emersioni. Durante l’immersione l’animale può uscire dalla struttura con i cirri, atti alla cattura di piccoli microorganismi. Durante l’emersione l’animale chiude le valve ermeticamente ritirando i cirri all’interno del guscio e trattenendovi un po’ d’acqua.
Distribuzione: gli ctamali sono diffusi nelle rocce del mesolitorale di tutto il Mediterraneo. Sono molto comuni anche sulle carene delle imbarcazioni, gusci di animali o altri oggetti in galleggiamento.
Riproduzione: le uova vengono deposte nella cavità del mantello, dal quale si liberano in forma di nauplius e cypris.
Curiosità: come altri crostacei anche gli ctamali posso compiere mute che accrescono i loro gusci. È in grado di vivere alcune settimane all’asciutto e sopporta notevoli sbalzi di temperatura.
Morfologia: scheletro appiattito ventralmente, aculei non numerosi, con lunghezza pari a diametro dello scheletro. Il colore può essere violetto scuro, brunastro o verde.
Distribuzione: molto comune in tutto il Mar Mediterraneo, su fondali rocciosi. Presente anche lungo le coste dell’Atlantico orientale. Vive da 0 a 80 m di profondità. Comune e molto diffuso sui pendii rocciosi esposti e sul detrito, spesso numeroso sui pendii rocciosi privi di vegetazione da lui stesso utilizzata. Esercita un’azione abrasiva sulle rocce.
Riproduzione: nei ricci di mare, come in tutti gli echinodermi, i sessi sono separati e non esiste dimorfismo sessuale in quanto i maschi e le femmine sono del tutto simili tra loro. La riproduzione avviene senza accoppiamento in quanto le uova sono deposte nell’acqua dove vengono fecondate dal seme maschile.
Morfologia: specie che può raggiungere i 6 cm di diametro; corpo leggermente compresso lungo l’asse verticale. Tutta la sua superficie è ricoperta da numerosi aculei neri e sul lato ventrale si trova l’apertura orale.
Distribuzione: molto comune su tutti i fondali rocciosi del Mar Mediterraneo. Presente anche lungo le coste dell’Atlantico orientale.
Riproduzione: questa specie viene erroneamente chiamata “riccio maschio” in quanto spesso considerato l’individuo maschile del Paracentrotus lividus, altro riccio di mare. Tale confusione è alimentata dal fatto che negli individui di Arbacia lixula le uova sono poco appariscenti rispetto a quelle di Paracentrotus lividus.
Curiosità: l’apertura orale del riccio di mare è dotata di un organo chiamato “lanterna di Aristotele” che gli consente di raschiare le alghe dal fondale.
Morfologia: specie di colore rosso-arancione vivace. Aculei di 15 mm infossati nel derma. 5 braccia.
Distribuzione: la stella rossa è molto diffusa in tutto il Mediterraneo ed è presente su tutti i fondali rocciosi fino a 200 m di profondità.
Riproduzione: specie a sessi separati che liberano uova e spermi nell’acqua. Nessun dimorfismo sessuale. La riproduzione avviene anche per via asessuale per scissione. Curiosità: si muove sul fondo per mezzo di piccoli tubi dotati di ventosa presenti sul lato ventrale. Tali prolungamenti vengono chiamati “pedicelli ambulacrali”, si diramano da un sistema di canali ripieni d’acqua, chiamato sistema vascolare acquifero, esclusivo degli echinodermi. I pedicelli ambulacrali vengono usati per la deambulazione sui fondali marini anche da ricci e cetrioli di mare.
Morfologia: specie galleggiante di colore azzurro argentato. Forma a dischetto ovale, del diametro di 4-7 cm, sormontato da una alta cresta cornea che sembra la vela di una barca (da cui il nome “velella”). Si tratta di una colonia galleggiante, al di sotto della vela si trova un polipo nutritore centrale circondato da molti polipi nutritori più piccoli e da tentacoli.
Distribuzione: specie cosmopolita.
Riproduzione: la riproduzione può essere asessuata polipoide e/o sessuata medusoide.
Curiosità: la Barchetta di San Pietro si pone in direzione del vento e galleggia a circa 40° sotto vento. Se rovesciata, riacquista rapidamente la posizione originale. Sono spesso presenti in grossi branchi galleggianti.
Morfologia: colonia di numerosi organismi animali chiamati polipi, lunghi pochi millimetri e di colore bianco. Questi piccoli animali recano 8 tentacoli e possono essere completamente retratti in apposite cavità (cenosarchi). Solitamente il corallo è di colore rosso ma può assumere anche tonalità rosa e bianche.
Distribuzione: il corallo rosso cresce in grotte o in anfratti a partire da 20-100 m di profondità sino a 100 metri. È una specie amante della semioscurità. Cresce prevalentemente sopra le volte delle grotte per evitare di essere ricoperto dai sedimenti. Il suo areale comprende il Mediterraneo e l’Atlantico orientale (Portogallo, Canarie e Isole di Capo Verde).
Riproduzione: si riproduce sessualmente dando luogo a una larva planctonica, che si fissa secondariamente al substrato.
Curiosità: unico Gorgoniaceo che possiede uno scheletro completamente calcareo. È ormai rarissimo a causa della indiscriminata pesca e dell’inquinamento del mare.
Morfologia: medusa di colore rosa-violetto di circa 10 centimetri di diametro, traslucida, con ombrello composto da 16 lobi da cui partono 8 lunghi tentacoli retrattili, molto urticanti che si possono estendere fino a 10 metri. I tentacoli orali, sono lunghi fino a circa 30 centimetri.
Distribuzione: è comune nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale fino al Mare del Nord.
Riproduzione: la P. noctiluca non attraversa lo stadio polipoide, gli adulti sono a sessi separati: la femmina depone le uova nel mare, che vengono fecondate dagli spermatozoi dei maschi. Dallo zigote nasce la planula, una larva dotata di ciglia per il movimento e che si disperde a livello planctonico. Tale planula diventa direttamente una giovane medusa (efira) che poi crescerà a formare la medusa adulta.
Curiosità: le meduse non pungono né mordono ma provocano una irritazione cutanea mediante i tentacoli urticanti. Il veleno delle meduse è termolabile, vale a dire che si degrada con il calore; è sufficiente avvicinare la parte irritata ad una fonte calda per terminare il dolore. In alternativa si può applicare una crema a base di antistaminici e cortisonici.
Morfologia: il corpo è cilindrico con un diametro di circa 7 cm. Può raggiungere i 6 cm di altezza. I tentacoli misurano circa 2 cm di lunghezza e sono piuttosto brevi, disposti a corona intorno all’apertura boccale. Una peculiarità di questo organismo è la presenza di organelli urticanti situati soprattutto sui tentacoli e intorno alla bocca. Il corpo è costituito da 2 strati di cellule (epidermide e gastrodermide) tra i quali è compresa una sottile mesoglea acellulare. All’interno del corpo vi è una cavità detta celenteron, che funge prevalentemente da cavità digerente, e si apre all’esterno attraverso una sola apertura che serve sia da bocca che da ano. Grazie ai suoi tentacoli si nutre di piccoli pesci e ogni particella organica in sospensione.
Distribuzione: celenterato tipico di tutte le coste del Mediterraneo. Si trova anche in Atlantico. Vive un po’ ovunque lungo la costa: sulle pareti rocciose, lungo le banchine dei porti, pozze di marea.
Riproduzione: sono diverse le ipotesi riproduttive per questo organismo. Sembra comunque esserci accordo sulle possibilità che ci siano due forme di A. equina. In particolare una dovrebbe riprodursi per via sessuata, mentre l’altra asessualmente. Nel primo caso, la fecondazione è interna, successivamente l’embrione, abbandonato il genitore, si trasforma in larva ciliata planctonica. Questa si svilupperà fino allo stadio di planula. A questo punto la larva viene aspirata da un’attinia adulta, completando lo sviluppo nella sua cavità gastrovascolare. Abbandonata l’attinia adulta, dopo aver vagato per breve tempo nell’acqua, l’A. equina è in grado di fissarsi al substrato ed emettere i propri tentacoli.
Morfologia: il gabbiano corso si distingue dal gabbiano reale (Larus cacchinnans) per due caratteristiche: il colore del becco non è giallo ma bensì rosso corallo con la punta nera e gialla; le zampe non sono gialle ma scure color verde-oliva. Nel complesso ha dimensioni più piccole, in media è lungo 50 cm e pesa dai 500 ai 600 gr
Distribuzione: vive sulle coste del Mar Mediterraneo, dove le acque sono meno inquinate.
Riproduzione: nidifica in tarda primavera, un mese dopo il Gabbiano reale, su piccole isole lungo le coste rocciose. Generalmente depone 2 o 3 uova in un nido costruito durante il corteggiamento e caratterizzato da uno scavo nel terreno rivestito da materiale di origine vegetale, si schiudono dopo quasi un mese dalla deposizione, con il maschio che aiuta nella cova la femmina.
Morfologia: specie simile al cormorano, con piumaggio nero, che alla fine dell’inverno e in primavera assume, negli adulti in riproduzione, tonalità cangianti. Può raggiungere una lunghezza di 75 cm. Il becco è sottile, allungato e giallo brillante. I giovani hanno il piumaggio ventrale biancastro. Il ciuffo da cui la specie prende il nome è presente solo nella fase di corteggiamento, in inverno.
Distribuzione: specie tipicamente marittima che nidifica su piccole isole lungo le coste in zone ripide e irraggiungibili. Si osserva spesso negli scogli dove sosta generalmente con le ali aperte. Il marangone ha infatti piumaggio permeabile e passa molto tempo al sole per asciugarsi. È diffuso lungo le coste atlantiche dell’Europa, fino alla Finlandia e all’Islanda, nonché nel bacino del Mediterraneo e nel Mar Nero.
Riproduzione: in Italia si riproducono circa 2.000 coppie, distribuite principalmente in Sardegna nelle Pelagie (Lampedusa). La deposizione delle uova (generalmente 3) avviene da metà dicembre fino a maggio. Le uova si schiudono dopo circa un mese, ed i giovani si involano all’età di 2 mesi. Trascorsa la stagione riproduttiva si riuniscono in gruppi composti da centinaia e talvolta migliaia di individui alla ricerca di nuovi siti di alimentazione più favorevoli.