Marine Strategy

Marine Strategy, o Strategia per l’ambiente marino, è una delle strategie fondamentali emanate dal Parlamento Europeo per la tutela delle risorse naturali marine (si veda il sito internet http://www.strategiamarina.isprambiente.it/).

La Direttiva Europea, emanata nel 2008, prende atto della consapevolezza che “le pressioni sulle risorse marine naturali e la domanda di servizi ecosistemici marini sono spesso troppo elevate” e che quindi si è manifestata “l’esigenza di ridurre il loro impatto sulle acque marine, indipendentemente da dove si manifestino i loro effetti”; d’altra parte “l’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, ove possibile, ripristinato nella sua integrità, col fine ultimo di mantenere la biodiversità e di preservare la vitalità di mari ed oceani”.

La Strategia marina europea si basa su un approccio integrato e costituisce il pilastro ambientale della politica marittima dell’Unione Europea. Prescrive infatti a tutti gli Stati membri l’obiettivo di raggiungere il buono stato ambientale (GES “Good Environmental Status”) per le proprie acque marine. Ogni Stato deve quindi, mettere in atto, per ogni regione o sotto-regione marina, una strategia che consta di una “fase di preparazione” e di un “programma di misure”.

Il buono stato ambientale delle acque marine è costituito dalla:

<<capacità di preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani affinché siano puliti, sani e produttivi mantenendo l’utilizzo dell’ambiente marino ad un livello sostenibile e salvaguardando il potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e future.>>

Per assicurare acque marine pulite, sane e produttive è indispensabile che le strategie dei vari Paesi siano coordinate, coerenti e ben integrate con gli altri atti normativi comunitari (quali ad esempio trasporti, pesca, turismo, infrastrutture, ricerca).

La Direttiva ha suddiviso le acque marine europee in 4 grandi regioni marittime:

  • Mar Baltico
  • Oceano Atlantico nordorientale
  • Mar Mediterraneo
  • Mar Nero

Per alcune viene prevista un’ulteriore suddivisione in sotto-regioni. Nel Mediterraneo sono state individuate tre sub-regioni:

a) Mediterraneo occidentale,
b) Mar Adriatico
c) Mar Ionio e Mediterraneo centrale.

L’AMP Secche Meloria appartiene alla sub-regione del Mediterraneo occidentale.

L’Italia sta attuando la Direttiva grazie ad una specifica legislazione nazionale definita dal Decreto Legislativo n. 190 del 13 ottobre 2010.

Il Ministero dell’Ambiente, competente per la materia, con il supporto tecnico scientifico di ISPRA (l’istituto superiore per la ricerca ambientale) ha elaborato una strategia marina che si basa su una prima fase rivolta alla valutazione dello stato dell’ambiente marino, su una seconda fase rivolta alla definizione degli specifici parametri di buono stato ambientale (parametri GES), e su una fase finale di individuazione dei traguardi ambientali da raggiungere e di istituzione di programmi costanti di monitoraggio/controllo (approfondimenti sul sito internet). I parametri di valutazione dello stato dell’ambiente (GES) sono definiti “descrittori”, tra i quali i principali interessano aspetti come: la biodiversità marina, lo sforzo di pesca in atto, le reti trofiche, l’integrità dei fondali, la presenza e concentrazione di contaminanti, ma vengono valutati anche aspetti che potrebbero sembrare secondari e che in realtà secondari non sono per il raggiungimento di un reale “buono stato ambientale” (GES), come: il rumore sottomarino, l’eutrofizzazione delle acque, le specie aliene introdotte dalle attività umane e dai cambiamenti climatici.

Le Aree Marine Protette italiane sono state individuate come un tassello fondamentale di questa strategia. Sono infatti ad oggi coinvolte in tutti i programmi di monitoraggio e nella elaborazione dei parametri di valutazione dello stato degli ambienti marini che vanno a costituire le stesse AMP.

L’AMP Secche della Meloria è dal 2017 pienamente coinvolta nell’attuazione della strategia, e di fatto le attività di Marine-Strategy sono andate ad implementare le azioni di monitoraggio e di conoscenza degli ambienti di questa AMP.

Alla data del 2020 si può indicare che siano conclusi i principali monitoraggi, con la raccolta e le prime elaborazioni dei dati a cui seguono gli studi sullo stato ambientale di quest’area marina (si vedano di seguito i documenti scaricabili).

I programmi per gli anni successivi riguarderanno approfondimenti specifici dei monitoraggi su alcuni specifici e particolari ambienti e relative specie, quali: il monitoraggio del riccio di mare, l’analisi chimica delle colonne d’acqua all’interno delle diverse zone dell’AMP e l’approfondimento degli studi sull’ambiente del coralligeno.

È stata individuata anche la necessità di un maggiore e più esteso monitoraggio delle attività di pesca (all’interno di quelle consentite nell’AMP) con analisi e campionamenti degli stock ittici, ma anche con attività di informazione/formazione e di sensibilizzazione degli operatori del settore, a partire dal problema della presenza/raccolta/smaltimento dei rifiuti (plastiche in particolare) che vengono sempre più ritrovati dai pescatori.