Cooperazione delle Reti Ecologiche nel Mediterraneo
L’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli è uno dei 28 partner che hanno aderito al progetto Co.R.E.M. “Cooperazione delle Reti Ecologiche nel Mediterraneo”, nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia “Marittimo” 2007-2013. Il progetto si propone di tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e la biodiversità della Rete Ecologica, mirando a ridurre la pressione e le minacce sulle risorse ambientali, ed a favorire una fruizione sostenibile delle stesse, grazie al coinvolgimento ed alla sensibilizzazione dei cittadini e delle imprese. A tal fine, si punta a creare delle reti di cooperazione, per condividere e scambiare metodologie di lavoro e buone prassi gestionali, che consentano di migliorare la propria capacità di pianificazione integrata delle politiche e degli strumenti di gestione della Rete Ecologica.
L’Ente Parco, in particolare, è coinvolto nel sottoprogetto D “Recupero e tutela delle aree a maggior criticità ambientale”, insieme alle Provincie di Savona e Carbonia-Iglesias e all’Ente Parco regionale di Montemarcello-Magra.
Il sottoprogetto prevede l’infrastrutturazione della Rete Ecologica costiera attraverso azioni di conservazione e recupero di habitat litoranei anche con il coinvolgimento delle categorie economiche interessate al fine di sviluppare sinergie operative e collaborazioni tra le istituzioni. Le azioni previste sono orientate da un lato al controllo di alcune variabili ambientali chiave e dall’altro alla rimozione delle cause residue di alterazione degli habitat costieri oggetto degli interventi.
Azioni
Restauro e riqualificazione degli ambienti lagunari costieri e degli ambienti perilagunari di alcuni siti del Sulcis Iglesiente attraverso la realizzazione di ecosistemi filtro-tampone in grado di mitigare i carichi organici inquinanti.
Sviluppo in maniera condivisa di buone pratiche di gestione dei sistemi fluviali costieri al fine di realizzare progetti mirati al recupero ed alla tutela delle aree stesse.
Monitoraggio di alcuni habitat costieri e interni importanti per la biodiversità e programmazione interventi finalizzati a rimuovere le cause di alterazione degli habitat dunali e a mantenere le dinamiche naturali negli ambienti umidi d’acqua dolce.
Monitoraggio delle dinamiche innescate dai processi di antropizzazione presenti nei siti e controllo delle variabili chiave costituite dalla diffusione di specie esotiche invasive e dall’aumento degli habitat e delle specie indicatrici e/o di valore conservazionistico.
Obiettivi
Individuare impatti diretti ed indiretti sugli ecosistemi di riferimento: fluviali e zone umide d’acqua dolce, lagunari, di arenili e dune.
Aggiornare le conoscenze su habitat, specie, cause di minaccia e fattori limitanti.
Definire discipline e prassi di tutela per reti ecologiche estremamente vulnerabili ai processi antropici e che richiedono specifiche forme di gestione, tali da consentire la coesistenza di attività economiche (turistico-balneare, rurale, produttiva) con gli elementi naturali.
Individuare e promuovere lo scambio delle buone pratiche per la tutela e manutenzione dei siti, e per la definizione di linee guida di gestione.
Recuperare e/o migliorare, attraverso interventi di ripristino ambientale in aree pilota, la funzionalità ecologica dei siti mantenendo in uno stato di conservazione favorevole gli habitat oggetto di interventi nonché le specie di flora e fauna tipiche.
Sensibilizzare la popolazione residente, gli operatori economici ed i turisti sulle tematiche relative alla conservazione di habitat, flora e fauna, anche attraverso il coinvolgimento nelle azioni di conservazione, favorendo forme di fruizione responsabile.
Per quanto attiene agli habitat dunali, il progetto intende mantenerne le dinamiche naturali assecondando l’evoluzione della vegetazione naturale assicurando la permanenza di una seriazione ecologica completa, dalla vegetazione effimera delle linee di deposito marine alle dune stabili con ginepro. Ciò al fine di consentire un’adeguata preservazione della biodiversità, della falda di acqua dolce, della morfologia dei luoghi e in definitiva del paesaggio naturale delle dune costiere.
In relazione alle zone umide costiere, l’obiettivo è mantenere situazioni ecologiche dinamiche degli habitat da dulciacquicoli oligo-mesotrofi a salmastri oligo-mesotrofi; preservare, inoltre, il carattere mediterraneo costiero di tendenza all’aridità estiva; favorire, infine, la permanenza di ampie aree con habitat tipici degli stadi vegetazionali iniziali della seriazione ecologica. La permanenza di questa variabilità è una condizione strategica di dimensione più ampia, poiché riguarda una forma di compensazione e di serbatoio di diversità ecologica delle zone umide planiziali locali ed anche europee, dove le condizioni di oligotrofia sono pressoché scomparse o fortemente ridotte.
Risultati
Miglioramento naturalistico, attraverso l’applicazione di diverse metodiche di recupero ambientale, di significative porzioni di ambienti focali della rete ecologica costiera: fiumi e zone umide d’acqua dolce, lagune, arenili e dune.
Mantenimento in stato di conservazione favorevole degli habitat di interesse comunitario presenti nelle tipologie ambientali sopra citate, e delle specie di fauna e flora tipiche.
Adozione e disseminazione di buone pratiche nella gestione degli habitat e dei siti della rete ecologica, con il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati.
Adozione di discipline di tutela condivise.
Coinvolgimento, informazione ed educazione di cittadini e turisti sulla tutela della biodiversità.
Integrazione, con approccio condiviso e partecipato, delle attività sociali ed economiche con la gestione delle risorse ambientali anche mediante la realizzazione di momenti di incontro politico, di aggiornamento tecnico, di formazione per gli operatori economici locali.
Miglioramento della funzionalità ecologica dei siti e valorizzazione dei paesaggi.
Miglioramento dello stato di conservazione degli habitat (dune e zone umide costiere) dove non sono più presenti cenosi invasive/non autoctone, in grado di diffondersi rapidamente, soppiantando la naturale diffusione di habitat anche di interesse comunitario e/o prioritario.
Aumento della consapevolezza e del coinvolgimento della popolazione che frequenta le aree in esame, cercando anche un coinvolgimento emotivo ed un legame più solido tra i fruitori e l’ambiente naturale.
Coinvolgimento degli operatori commerciali e dei gestori balneari.